E mentre mezza Italia era davanti alla televisione per commentare live il sessantaseiesimo Festival della Canzone Italiana di Sanremo, Gabriel Garko varcava il palco dell’Ariston, da valletto, quasi irriconoscibile. Pochi mesi fa la sua apparizione a L’Arena di Massimo Giletti aveva scatenato un fiume di critiche nei confronti del suo volto, un’icona di bellezza improvvisamente trasformata. Le foto dell’attore, gonfio, con gli zigomi sproporzionati e le labbra eccessivamente tumide avevano fatto il giro del web e tutti si erano interrogati su come fosse possibile tale trasformazione, su un viso tra l’altro ancora giovane e poco bisognoso di migliorie. Lui si difese:”Ogni tanto mi capita di gonfiarmi e quel giorno non stavo bene. Ma quelle sono foto fatte dalla televisione e sono alterate cercando l’angolazione peggiore per deformare il volto“. Anche noi scrivemmo al riguardo, dando fiducia alle sue parole, fino a ieri sera, quando l’abbiamo rivisto. I miracoli della medicina estetica sono sicuramente apprezzati nella maggior parte dei casi, Garko però sembra, anzi non c’è dubbio, sia stato vittima di un uso sconsiderato di trattamenti. Forse si è affidato alle mani di qualcuno che doveva fermarsi un po’ prima, perché il risultato, alquanto infelice, di qualche, troppe, iniezione, non solo di filler sulle labbra e sugli zigomi – per altro già importanti nei suoi lineamenti – ma anche di botox sulla fronte. Caso Garko a parte, ognuno di noi ha il proprio gusto ed è libero di scegliere, ma crediamo che un bravo chirurgo estetico debba mantenere e valorizzare ciò che ha davanti. In certi casi assistiamo invece a una mortificazione dell’estetica. Peccato.