Negli ultimi giorni è apparsa la notizia dell’intossicazione che oltre 20 persone hanno avuto a causa della tossina botulinica presente in alcune confezioni di pesto alla genovese. Ma che cosa è la tossina botulinica? E’ una proteina neurotossica prodotta dal batterio Clostridium botulinum, comune nel terreno e nell’aria e innocuo fino a che a contatto con l’ossigeno.
La minaccia per la salute arriva quando ci sono cattive condizioni di conservazione degli alimenti. La tossina infatti, è prodotta in mancanza di ossigeno e quando le temperature superano cinque-dieci gradi. Non si forma in ambienti molto acidi, come salsa di pomodoro o aceto. Per non correre il rischio, quando si devono conservare alimenti fatti in casa, basta cuocere i barattoli a 105 gradi per due ore o nella pentola a pressione per dieci minuti. Se invece la cottura è breve e i cibi sono conservati sott’olio c’è il rischio, purtroppo, che sfugga qualche spora.
La tossina botulinica è utilizzata come sappiamo anche in medicina estetica e ai dosaggi comunemente raccomandati sia in ambito terapeutico sia in ambito estetico appunto, non provoca la malattia. Il “botulismo” infatti, è causato dalla tossina in sé e può manifestarsi solo se somministrata in dosi massicce, molto superiori a quelle terapeutiche.
La tossina botulinica provoca la morte? No, in senso assoluto, se parliamo di tossina botulinica come farmaco.
In via teorica, se utilizzata a dosaggi elevatissimi, molto superiori a quelli utilizzati nella pratica clinica, può causare la morte; tuttavia nei suoi utilizzi specifici in ambito neurologico ed estetico non si può considerare letale.
Curiosità: Il rapporto tra dose efficace e dose letale per la tossina botulinica è di 1 a 50, mentre il rapporto tra dose efficace e dose letale della più comunemente nota insulina è di 1 a 3 e dell’aspirina di 1 a 5.