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La diatriba sulla campagna Lilt non fa altro che aiutare la causa.

06 Ott 2015

02c4baa87d9e1874fbb966612efc97f3La Lilt, ovvero la Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori ha lanciato la sua nuova campagna per la prevenzione del tumore al seno scegliendo come testimonial Anna Tatangelo. La cantante appare sui manifesti nuda mentre abbraccia i suoi seni prosperosi. Critiche e aspre polemiche si sono sviluppate al riguardo da parte di blogger, medici e attiviste: reputano l’immagine non adeguata per veicolare un messaggio così serio come la prevenzione ai tumori. Che la Tatangelo susciti da sempre poca simpatia non è certo una novità, tanto che la più amata delle opinioniste, Selvaggia Lucarelli, ha sentenziato: “Se hai le tette rifatte per ragioni puramente estetiche, forse non sei la persona più adatta a sostenere la causa e la sensibilità di donne che le tette se le sono dovute ricostruire perché asportate.” E poi spiega:“Questo non vuol dire che chi è rifatta non possa partecipare alla causa o che abbia fatto qualcosa di male, ci mancherebbe. Ma forse, per una ragione di buon gusto e opportunità, come testimonial è più adatta un’altra donna. Un’altra storia. Un altro messaggio. Tutto qui”. Nessuna replica alla dichiarazione della Lucarelli, anzi a suo sostegno un commento di una volontaria Lilt:”Cara Selvaggia, ti confermo che, quando ci sono arrivate le locandine da appendere, ci siamo sentite tutte in imbarazzo. Nulla contro la signora Tatangelo, è proprio la foto (l’atteggiamento, lo sguardo,…) che non convince …”. E la mazziata Tatangelo commenta sul suo profilo Fb: “Sono dispiaciuta e anche un po’ indignata”. E ti credo che sei dispiaciuta, chi non lo sarebbe.

Un messaggio giusto con la testimonial sbagliata in un atteggiamento che poco ci azzecca? Può darsi. Ma c’è da dire che tutta la diatriba sta portando a far funzionare questa campagna di prevenzione al tumore al seno: non importa come si arriva a far riflettere e a sensibilizzare su un tema tanto importante e delicato, ma è fondamentale arrivarci. Chissà che la Lilt non abbia scelto di proposito la cantante nella sua espressione più ammiccante per provocare quanto si è generato in questi giorni. L’importante è che se ne parli. Son regole di comunicazione. E la prevenzione non va dimenticata. Mai.

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