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Sanremo 2020: cosa ci è piaciuto della prima serata e cosa è mancato

05 Feb 2020

Accolto da polemiche per le frasi di Amadeus durante la conferenza stampa, ieri è andato in scena il primo appuntamento con il Festival di Sanremo. La 70esima edizione della kermesse ha visto fin da subito al centro della discussione la questione femminile e, ieri sera, la situazione non è cambiata.

Per rendersene conto basta citare il monologo “La bellezza capita”, che ha visto Diletta Leotta elogiare il tempo che passa e le rughe che gli anni portano, rendendosi protagonista di una tenera parentesi in compagnia di sua nonna Elena, oggettivamente bellissima a 85 anni.

Ci sentiamo molto vicini al punto di vista della giornalista Selvaggia Lucarelli che, nelle sue pagelle alla prima serata di Sanremo pubblicate sul quotidiano TPI, ha sottolineato un aspetto molto importante.

La penna più tagliente del web ha fatto giustamente presente che, se da donna che nel corso degli anni ha fatto ricorso alla chirurgia estetica (e con ottimi risultati), la Leotta avesse detto candidamente di aver migliorato la propria bellezza con interventi e trattamenti mirati, sarebbe risultata molto più autentica.

Dopotutto, come ricordato sempre dalla Lucarelli, siamo libere di fare del nostro corpo quello che vogliamo (a prescindere dai giudizi altrui, storia di Adele docet).

La serata di ieri ci ha regalato anche i 12 minuti del monologo di Rula Jebreal. La giornalista, nata ad Haifa nel 1973, ha raccontato la tragica storia della madre, morta suicida quando lei aveva 5 anni devastata dagli effetti di una violenza sessuale subita da adolescente.

Lasciateci essere quello che vogliamo essere. Madri di dieci figli o di nessuno, casalinghe o in carriera. Siate nostri complici, compagni e indignatevi quando qualcuno ci chiede che cosa abbiamo fatto per meritare quello che ci è accaduto

Queste le parole che la giornalista palestinese ha rivolto agli uomini durante quello che, secondo molti, è stato un momento televisivo che avrebbe dovuto essere mandato in onda ben prima, per lanciare in maniera ancora più forte e chiara un messaggio oggi più che mai importante (gli ultimi numeri relativi ai femminicidi lo dimostrano), che vogliamo abbracciare nella sua totalità.

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