In questi giorni, sul magazine Journal of Aesthetic Nursing, è stata resa nota la ricerca finalizzata a dare sostegno psicologico ai giovani che sottoponendosi a interventi di chirurgia e medicina estetica non comprendono le conseguenze che un trattamento estetico può portare in età prematura. In particolare è stato trattato l’uso smisurato e poco responsabile di iniezioni di botulino che molti ragazzi e ragazze effettuano fin dai 18 anni. Come sappiamo la tossina botulinica consente di bloccare, per un certo periodo, i muscoli facciali migliorando i segni e le rughe che, inevitabilmente, il tempo crea sul volto di ognuno di noi. La questione è incentrata però su come in giovane età questo trattamento di medicina estetica possa provocare danni psicologici. Lo studio sostiene che come si bloccano i muscoli, e dunque la mimica facciale, si inibisca anche la capacità di apprendere e manifestare le emozioni dato che le espressioni influenzano le emozioni e viceversa. Sarà vero?
Abbiamo chiesto al Dr Urbano Urbani, medico chirurgo – specialista in chirurgia maxillo – facciale e responsabile di medicina estetica di IEI – Istituto Estetico Italiano , che cosa ne pensa a tal proposito: “In generale questo trattamento non deve assolutamente provocare paralisi muscolare che, nel caso avvenisse, sarebbe un grave errore medico da somministrazione del farmaco. Il botox serve per ridurre le rughe del terzo superiore del volto. Se in giovane età sono già presenti tali segni del tempo è possibile trattare il paziente. Per quanto riguarda la correlazione tra botox e disturbi psicologici emotivi descritti nella ricerca, bisognerebbe consultare neuropsichiatri infantili con grande esperienza nel settore.”