Mamma e figlia che si presentano da un professionista di chirurgia estetica per chiedere il medesimo intervento: in base ai racconti di diversi medici, questa scena sta diventando sempre più comune, e rappresenta un segnale molto importante di cambiamenti sociali e di costume che hanno coinvolto soprattutto le cinquantenni.
Secondo una ricerca condotta dall’Ipsa (Istituto studi psicologici transdisciplinari), le cinquantenni italiane vivono la sessualità in maniera molto più spregiudicata e libera rispetto a molte delle loro figlie: non sono donne dimesse e trascurate, ma persone perfettamente consapevoli del proprio potenziale estetico ed erotico.
Questo contesto costituisce solo una parte di quello che è un mutamento generale di grande forza, che vede le madri cinquantenni e le figlie 20/25enni recarsi dal chirurgo estetico per chiedere il medesimo intervento. Mamma e figlia, un corpo unico, gli stessi obiettivi estetici, in alcuni casi addirittura gli stessi amori.
Le cinquantenni di oggi mordono la vita, e in alcuni casi ricorrono alla chirurgia estetica per essere ancora più competitive sul lavoro e in ambito sentimentale. Il fatto di condividere con le figlie il medesimo intervento estetico è la punta di un iceberg senza dubbio preoccupante: lo stacco tra generazioni sta in alcune situazioni sparendo, e ciò non è per niente positivo, soprattutto per le più giovani, che devono determinarsi con una propria identità e differenziarsi rispetto alle scelte dei genitori.
La chirurgia estetica è un percorso complesso, che non può e non deve essere svalutato scegliendo di operarsi unicamente per fermare il tempo, rincorrendo la giovinezza solo perché si osservano i figli nei loro anni migliori.
