In Corea del Sud i professionisti della chirurgia estetica sono famosi nel mondo per la loro abilità e per l’alta qualità delle loro prestazioni. Il lavoro che fanno è di livello così alto che diventa difficile riconoscere i pazienti alle frontiere, dal momento che non sono poche le persone, soprattutto di sesso femminile, che da Giappone o Cina raggiungono la Corea del Sud, tornando però indietro con i tratti del volto decisamente stravolti. Anche in Estremo Oriente la chirurgia estetica va forte e si investono anche cifre importanti per soddisfare capricci di bellezza!
In pochi anni è aumentato in maniera esponenziale il numero di persone che da altri Paesi si recano in Corea del Sud per sottoporsi a interventi di chirurgia estetica: dai 2500 pazienti del 2011 la cifra è addirittura decuplicata nei due anni successivi. Sembra proprio che i chirurghi estetici sudcoreani non conoscano rivali: chi passa dalle loro cliniche non solo migliora esteticamente, ma cambia addirittura i connotati.
Come ovviare a un problema di non indifferente entità, dal momento che in un aeroporto internazionale sono davvero tante le persone da controllare? Le autorità sudcoreane hanno trovato una comoda soluzione: gli ospedali sono infatti tenuti a fornire ai pazienti un certificato dell’avvenuta operazione, così da evitare spiacevoli inconvenienti una volta fatto ritorno al proprio Paese, magari davanti a qualche funzionario di frontiera costernato per la differenza tra la foto del documento e la persona che si trova davanti.
La chirurgia estetica può far davvero miracoli, ma nel caso della Corea del Sud è forse giusto dire “Troppa grazia!”.