Gli interventi in day hospital o day surgery costituiscono rispettivamente il 34% e il 65% della totalità delle operazioni di chirurgia estetica praticate in Italia nel 2013. Questi i principali dati diffusi da Aicpe (Associazione Italiana Chirurgia Plastica Estetica), che ha portato il focus sugli ambulatori chirurgici, in seguito alle polemiche sorte dopo il decesso di due pazienti a Napoli e Cagliari.
L’Italia non è un Far West degli interventi di chirurgia estetica: questo il principale messaggio che si vuole portare all’attenzione dell’utenza, che rappresenta il principale polo da informare quando si tratta di contestazioni sulla qualità dei processi operatori in chirurgia estetica. Le strutture in cui vengono praticati gli interventi in day surgery sono controllate periodicamente dall’ASL: la chirurgia estetica ambulatoriale è una realtà consolidata in ambito anglosassone, dove se ne parla fin dagli anni ’60, e in Italia è praticata da più di venti.
Il problema principale consiste in una disparità di regolamenti tra regione e regione, che rende difficile procedere in maniera uniforme, e portare in evidenza con assoluta sicurezza eventuali irregolarità tecniche o igieniche. Come ben sapete, noi di IEI offriamo ai nostri pazienti la possibilità di usufruire dell’esecuzione d’interventi in day surgery, opzione che permette di risparmiare dal 30% al 50% sul prezzo che caratterizza le operazioni in clinica.
La qualità delle prestazioni e il livello di preparazione del personale devono essere i primi tratti distintivi quando si parla d’interventi di chirurgia estetica: la chirurgia estetica ambulatoriale è una realtà consolidata, e noi ci teniamo a ricordare che non è affatto pericolosa!