Go Naked: l’ultima campagna pubblicitaria che sta facendo il giro del mondo per lo scalpore che sta creando. Vespaio di polemiche per Lush Australia è uscita con un’immagine che, a quanto sembra, è uno scandalo: quattro commesse dei punti vendita, hanno accettato di spogliarsi e posare per la campagna anti-spreco. Chi l’avrebbe immaginata una tale reazione per mettere in mostra spalle, sederi, cellulite, tatuaggi e imperfezioni!? L’immagine di omunicazione – avente l’obiettivo di sensibilizzare l’utenza in merito alla riduzione del packaging in plastica – è stata additata addirittura come pornografia e come cattiva influenza sui bambini, tanto da portare l’Ufficio che regolamenta la pubblicità in Australia e Nuova Zelanda al ritiro del materiale.
Le quattro protagoniste di Go Naked sono l’opposto della donna copertina, il cui corpo viene ‘magicamente’ reso perfetto da Photoshop e dove l’utopia della bellezza perfetta viene alimentata. Le immagini di campagna, ritenute da tanti offensive e inopportune, non sono state modificate di proposito per invitare il pubblico a vedere e capire la bellezza nella diversità e a non vergognarsi del proprio corpo al naturale. Il messaggio, che a quanto pare non è stato colto, è forte e positivo. Ogni corpo, a prescindere dall’età e dalla forma fisica, racconta una storia fatta di dettagli da amare e che siano tatuaggi sbagliati, cicatrici e smagliature post gravidanza andrebbero sempre accettati.
Che in Australia e in Nuova Zelanda siano così conservatori? Secondo voi l’Italia come avrebbe reagito alla stessa campagna?