Nella giornata di oggi, si sono aperti, nella cornice di Roma, i lavori del 71° Congresso Nazionale SICPRE (Società Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva-rigenerativa ed estetica).
Tra i relatori, c’è anche il Dottor Valerio Badiali, coordinatore scientifico di IEI, che terrà diverse presentazioni.
La prima, prevista per domani alle 11.15, è dedicata alla gestione delle asimmetrie mammarie, un inestetismo molto comune tra le pazienti che scelgono la chirurgia estetica per regalare armonia al proprio seno.
Nella seconda, prevista anch’essa per la giornata di domani, parlerà del suo approccio personale alla gestione del mal posizionamento delle protesi glutee.
Si tratta di un percorso che prevede due fasi e il ricorso alla tecnica sottomuscolare, suo fiore all’occhiello da tanti anni. Il tema della gluteoplastica verrà trattato anche attraverso l‘analisi della casistica dell’intervento mini invasivo con protesi biconvesse.
In questo frangente, il Dottor Badiali approfondirà le possibili complicanze e darà spazio pure a una comparazione con le tecniche precedentemente utilizzate.
Sempre domani, venerdì 22 settembre, il Dottor Valerio Badiali interverrà nella sessione del congresso dedicata alle mastoplastiche secondarie, parlando nello specifico dei possibili imprevisti legati all’utilizzo delle protesi in poliuretano e di come evitarli.
L‘intervento di sabato 23 settembre, giorno di chiusura del congresso, è previsto per le 9.00 e verrà effettuato nel corso della sessione incentrata sul marketing, sulla deontologia professionale e sulla medicina legale.
Il focus verterà sull’importanza della visita pre-operatoria, momento nodale nella costruzione del rapporto con il paziente e nel percorso verso il raggiungimento di un esito soddisfacente.
Non mancherà una parentesi dedicata all’utilizzo di Crisalix, il sistema che, attraverso la realtà aumentata e a partire da foto standard del paziente, permette di ottenere una simulazione realistica del risultato dell’intervento. Grazie a questo software è possibile non solo migliorare la comprensione delle potenzialità dell’intervento, ma anche aiutare i pazienti a inquadrarne i limiti.