Ognuno, nel limite della legalità, può fare quello che vuole con il denaro che ha guadagnato onestamente. C’è chi prende alla lettera questa frase e decide di spendere in interventi di chirurgia estetica più di ventimila sterline provenienti da un sussidio di disoccupazione.
Siamo in UK e questo è il focus della storia di Andrea Dalzell, una donna di 49 anni senza lavoro che dal 2003 ha risparmiato fino all’ultimo pound, scegliendo anche di fare un unico pasto al giorno, con il solo obiettivo di mettere da parte i soldi per iniezioni di botulino, mastoplastica additiva e ringiovanimento vaginale.
Nessun problema se non fosse che la signora Dalzell – la cui vicenda è stata raccontata dal Mirror – risulta beneficiaria di un assegno sociale in quanto madre di quattro figlie, attualmente dai 17 ai 30 anni. Andrea Dalzell ha rivelato di aver fatto questa scelta estrema – aiutata a suo dire anche dalle poche pretese che le sue figlie hanno avuto – perché invecchiare non fa per lei.
Il caso, che ha suscitato i commenti di disapprovazione di un deputato laburista, è l’ennesima dimostrazione di quanti danni faccia l’immagine della chirurgia estetica come medicina prettamente commerciale, in grado di dare corpo a miracoli per i quali si è disposti a passar sopra a qualsiasi cosa, anche al benessere dei propri affetti più cari. Essere mamme non significa dimenticarsi di essere donne, ma c’è un limite a tutto.
Sempre secondo quanto riportato dal Mirror la Dalzell sta continuando a risparmiare i soldi del sussidio, puntando questa volta a un intervento di gluteoplastica per un lato B alla Kim Kardashian. La speranza è che qualcuno la fermi, ricordandole quanto siano preziosi i soldi di un sussidio di disoccupazione, soprattutto in questi anni di crisi trasversale.