Rodrigo Alves, il Ken umano più famoso del mondo, ha passato qualche giorno nella casa del Grande Fratello italiano. Il trentacinquenne ha fatto scalpore per la doccia nudo davanti alle telecamere, ma anche per le parole che ha dedicato alle ben 64 operazioni di chirurgia estetica a cui si è sottoposto e per le quali detiene il Guinness dei Primati. Incalzato dalle domande degli altri ospiti della casa di Cinecittà, ha raccontato del trapianto di capelli, ma anche delle sedute di PRP (plasma ricco di piastrine).
Alves, però, si è concentrato soprattutto sull’intervento di rimozione delle costole, dicendo che oggi non lo rifarebbe e lamentandosi per le cicatrici troppo vistose che gli sono rimaste. Ha inoltre dichiarato di sentirsi bene al pensiero di essere una persona unica al mondo, ma anche di avere una grande responsabilità come personaggio pubblico e di essere consapevole della pericolosità delle sue scelte.
Di buono c’è che, al giorno d’oggi, eccessi come quelli da lui palesati sono sempre più rari. L’approccio alla chirurgia e alla medicina estetica intelligente è ormai basato sulla valorizzazione della bellezza della singola persona e non sul suo stravolgimento. Spingersi oltre l’armonia anatomica, infatti, può provocare dei danni sia al fisico, sia alla mente. Spetta al chirurgo estetico capire quando le richieste del paziente trascendono il buonsenso e sono pericolose per la sua salute.
Con queste basi fondamentali è possibile poi dare il via a tutto il processo operatorio e al successivo post operatorio, durante il quale è essenziale la collaborazione del paziente, che deve seguire alla lettera le indicazioni fornite dal medico durante le visite di controllo.