La chirurgia estetica è molto spesso sinonimo di eccesso senza alcun motivo e i lettori affezionati di questo blog lo sanno più che bene. La comunità medica ha però deciso di dire basta e lo sta facendo attraverso la riforma del codice deontologico in vigore dal 2006, ormai da aggiornare in base a quelle che sono le nuove sfide della sanità, soprattutto in rapporto all’influenza delle nuove tecnologie e al ruolo pervasivo dei media.
Il nuovo codice deontologico dell’Ordine dei Medici dovrà arrivare ad approvazione per il mese di maggio e contiene dei punti di grande interesse per i professionisti della chirurgia estetica. I medici specializzati in questo campo saranno molto più vincolati, soprattutto davanti a richieste che vedono in primo piano la volontà di stravolgere l’equilibrio fisiologico e psicologico della persona che le avanza.
La chirurgia estetica è una delle branche della medicina che sono state più soggette ai cambiamenti sociali e culturali degli ultimi anni: la riforma del codice deontologico dell’Ordine dei Medici contiene 4 articoli e uno di questi non poteva non essere dedicato all’ambito sanitario che ogni giorno si occupa di modificare il corpo delle persone, tenendo conto di richieste connesse troppe volte a problemi psicologici e a vere e proprie inadeguatezze.
La riforma del codice deontologico dell’Ordine dei Medici prevede un feno alla chirurgia estetica eccessiva ma anche alla cosiddetta “medicina potenziativa”, che vede il professionista intervenire sul paziente con l’obiettivo – come è chiaro dal nome – di potenziare le naturali funzioni di un organo, anche se sussistono condizioni normali.
I tempi cambiano, la medicina corre e a volte può essere davvero bene fermarsi un attimo, e pensare se non sia meglio dare una ridimensionata a certi eccessi, che non hanno come obiettivo principale la salute e la serenità del paziente, ma soltanto la soddisfazione di un capriccio momentaneo.