Gravidanza e allattamento sono momenti speciali nella vita di una donna, ma cambiano il corpo e in particolare il seno può subire drastici mutamenti, in questo caso arriva in soccorso la mastopessi.
Il seno inizia a trasformarsi sin dai primi giorni di gravidanza: a causa degli ormoni, e in particolare degli estrogeni, il seno aumenta di volume. Con il proseguire della gravidanza il seno subisce i mutamenti necessari a produrre colostro e in seguito latte. A questi cambiamenti è associato il gonfiore tipico della gravidanza, lo stesso continua per tutto il periodo dell’allattamento. Terminata questa fase, il seno tende a ritornare alla vecchia dimensione, ma spesso risulta svuotato, flaccido, fino a manifestare una vera e propria ptosi mammaria, soprattutto se vi sono state diverse gravidanze ravvicinate. Si tratta di un notevole cedimento dei tessuti che porta il capezzolo a “guardare” verso il basso.
Un seno svuotato è esteticamente poco gradevole e può creare un disagio molto forte e imbarazzo anche nei confronti del partner di sempre. Essere mamma però non vuol dire rinunciare a sentirsi una donna attraente, ecco perché per ritrovare la forma del seno è possibile sottoporsi a un intervento di mastopessi. Si tratta di un vero e proprio lifting al seno che permette di sollevare i tessuti e in particolare l’aureola che in molti casi tende a scendere anche al di sotto del solco sotto-mammario. Con l’intervento ovviamente i tessuti in eccesso vengono asportati.
In base alle scelte della paziente è possibile abbinare la mastopessi all’inserimento di protesi mammarie, in questo modo si ha anche un vero e proprio riempimento dei tessuti. L’intervento dura circa due ore e viene eseguito con anestesia locale e sedazione, con tale strategia la paziente non avverte alcun fastidio. Nella maggior parte dei casi è possibile lasciare la clinica dopo 6 ore circa dall’intervento. Al termine dell’operazione chirurgica il recupero è piuttosto rapido, infatti in un primo momento viene applicata una fascia compressiva. Naturalmente saranno presenti dei gonfiori e nei primi giorni è possibile avvertire dei dolori che sono però arginabili con un antidolorifico prescritto al momento delle dimissioni. La fasciatura viene tolta dopo circa 5 giorni, mentre i punti dopo 12 giorni. Le suture di solito sono collocate intorno all’area del capezzolo, sarà necessario indossare per 3-4 settimane un reggiseno contenitivo che aiuta a dare al seno la giusta forma. In questo periodo devono essere evitati movimenti bruschi con la parte superiore del corpo.
Molte donne si domandano se in seguito a mastopessi è comunque possibile allattare. A tal proposito occorre fare delle precisazioni: il medico di solito consiglia di sottoporsi all’intervento quando non si vogliono più avere gravidanze. Può però accadere che comunque questa arrivi, per scelta o per caso. In tale evenienza non c’è di cosa preoccuparsi infatti l’intervento non preclude la possibilità di allattare perché non è compromessa la funzionalità del seno, questo anche nel caso in cui dovesse essere inserita una protesi. Il chirurgo consiglia di attendere il momento in cui non si vogliono più affrontare gravidanze solo perché queste comunque comporterebbero una trasformazione del seno.
Infine, deve essere ricordato che anche nel caso di lifting al seno è possibile avvalersi della tecnologia Crisalix e di conseguenza vedere in anticipo il risultato finale dell’intervento al seno.
Sei stanca di vedere il tuo seno flaccido? Vuoi indossare di nuovo un vestito con scollatura profonda senza vergognarti del tuo Décolleté? Affrettati a contattare i medici dell’Istituto Estetico Italiano per ricevere un consulto sulla mastopessi.