Subito dopo la gravidanza può essere davvero difficile scegliere il tipo d’intervento giusto da eseguire. Le opzioni sono tante e le possibilità le più varie. Si spazia dall’idea di eseguire un semplice intervento di mastoplastica additiva, oppure prendere in considerazione la possibilità di eseguire una mastopessi. Dinnanzi a tutto ciò si pongono pochi, ma considerevoli problemi. Cosa scegliere? E perché? Che tipo d’intervento è più adatto subito dopo una gravidanza?
Innanzitutto è sempre meglio precisare che rifarsi il seno dopo il parto non è una cosa da poco. Bisogna aspettare almeno 3 mesi dopo aver partorito perché i livelli degli ormoni si ristabiliscano. E anche a quel punto un intervento chirurgico sul seno potrebbe aspettare. Nella maggior parte dei casi, subito dopo la gravidanza il seno femminile diventa meno turgido, quasi come se fosse svuotato. Cade più in basso, quasi penzolando a livello addominale. La via d’uscita, per questo, sembra abbastanza ovvia: rivolgersi a chirurgo estetico per risistemare la situazione. Sebbene questa soluzione sembri più istintiva e la più facile, non sempre è la migliore. Qualora, però, la donna volesse comunque far uso di chirurgia estetica per meglio l’aspetto del seno, avrebbe due possibilità di scelta:
-La mastopessi, il cui scopo è quello di sollevare il seno;
-La mastoplastoca additiva, che consiste nell’inserimento di una protesi all’interno del seno stesso.
In casi più rari è possibile eseguire entrambe le operazioni. Specialmente se il seno è sia sceso, che ha perso le proprie dimensioni, un intervento chirurgico doppio potrebbe riportarlo alla sua forma originaria. Ma non sono interventi da prendere alla leggera. In entrambi i casi si tratta, per via certa, d’interventi chirurgici che, qualora la donna non si rivolgesse a degli esperti del settore, a lungo andare potrebbero portare a complicanze di vario genere. Il periodo migliore in cui farsi l’intervento al seno inizia a 6 mesi dopo il parto. Inoltre si consiglia di eseguire questo tipo d’interventi solo nel caso in cui le donne non vorranno più avere dei figli. Questo poiché una gravidanza ex-novo comprometterebbe, di certo, l’integrità del seno. In caso di allattamento bisogna evitare di eseguire l’intervento nel periodo, aspettando circa 6 mesi dopo l’allattamento per procedere con l’operazione. Come precedentemente, aspettare 6 mesi è necessario perché i tessuti si sgonfino e la concentrazione degli ormoni cali.
La differenza tra i due interventi è semplice. Se da un lato la mastoplastica additiva mira ad aggiungere il volume al seno, la mastopessi mira soltanto a sollevarlo. Le procedure utili per compiere questi interventi sono diverse. E anche le modalità di preparazione lo sono. La mastoplastica additiva è indicata per tutte quelle donne che vogliono avere un seno più grande. Non si consiglia d’inserire una o due taglie in più rispetto al volume del seno di base. Tale intervento può essere eseguito anche se le mammarie hanno una ptosi lieve. D’altro canto, la mastopessi è indicata per tutte quelle donne che soffrono di seno cadente, svuotato, oppure hanno problemi di allattamento o invecchiamento. La mastopessi può essere eseguita anche nel caso di una progressiva perdita di peso o qualora i capezzoli fossero orientati in modo innaturale.
In entrambi i casi vengono effettuate diverse visite con il medico specialista prima di procedere all’intervento chirurgico vero e proprio. Entrambe le parti, – medico e paziente, – si mettono d’accordo su vari dettagli per capire come procedere a una delle due operazioni.