L’attrice Nancy Brilli, che il mondo della chirurgia estetica lo conosce da vicino essendo moglie di Roy de Vita, ha detto la sua rispondendo al Cardinal Ravasi, che ha definito la scelta di ricorrere al bisturi un ‘burqa di carne’. Direttamente dalla sala stampa Vaticana, dove la Brilli era presente in quanto volto del video di presentazione della plenaria sui saperi femminili (organizzata dal Pontificio Consiglio della Cultura), è arrivato un commento molto chiaro a una dichiarazione presente nel documento preparatorio all’evento.
Chirurgia estetica come burqa di carne: Nancy Brilli, che si è detta entusiasta dell’incontro con Papa Francesco e felice di aver preso parte a un progetto tanto importante dedicato al mondo femminile, non concorda con questa etichetta: “Su questo tema sono coinvolta essendo compagna di un chirurgo plastico che si occupa fondamentalmente di ricostruzione post-cancro. ‘Nuovo burqa’ dipende dal fatto che le donne cercano spesso di omologarsi per sentirsi accettate; se uno altera la fisionomia in cui non si trova ed è infelice, e dopo la chirurgia sta meglio, non capisco dove sta il danno. Se invece tratta di diventare come si desidera che una donna sia, e chi lo desidera, e chi lo decide, allora questo è il senso del ‘burqa di carne’: “devi essere come decido io“.
Questo il commento della Brilli a una definizione senza dubbio forte, che tiene forse poco conto dei passi fatti dalla chirurgia estetica, ormai definitivamente lontana – almeno quando si parla di professionisti seri – da quegli stereotipi che vedono le donne sempre alla ricerca di un corpo perfetto unicamente per mascherare inadeguatezze interiori radicate, per le quali non è sempre sufficiente il lavoro del chirurgo estetico.