La chirurgia estetica può non far passare i controlli all’aeroporto. Non ci credete? Fate male, perché succede. In Estremo Oriente è ormai diventato frequente che le donne che si recano in Corea del Sud per effettuare interventi di chirurgia e medicina estetica tornino nei loro Paesi (Stati limitrofi più che altro), e non vengano riconosciute ai controlli aeroportuali, venendo puntualmente rifiutate.
Davvero sorprendete, vero? Eppure succede e vi assicuriamo che i casi sono tanti! Quali sono le operazioni preferite da queste pendolari della chirurgia estetica, che sono disposte a rinunciare addirittura ai loro tratti originari? Uno degli interventi più apprezzati è quello che prevede l‘eliminazione della pelle in eccesso a livello della palpebra.
In questo modo, secondo chi arriva a varcare il confine nazionale per operarsi, lo sguardo acquista sensualità. Il modello estetico occidentale coinvolge però anche altre parti del corpo, come per esempio il naso (il modello fine alla francese ha sempre più successo). Gli ospedali coreani sono tenuti a fornire un certificato che comprovi l’avvenuta operazione, ma è comunque interessante riflettere sul fatto, al di là di questa ovvia decisione pratica.
La chirurgia estetica, come ricordiamo sempre, deve aiutare a sentirsi meglio e non deve in alcun modo sconvolgere quelle caratteristiche che ci portiamo dietro fin da piccoli e che ci rendono diversi dagli altri e proprio per questo unici. L’aspetto fisico è un riflesso importante della nostra interiorità e della nostra storia, e come tale deve essere rispettato!