Come ogni stagione la settimana della moda italiana è arrivata e più del solito per le vie milanesi si vedono ragazze bellissime, elegantissime e talvolta stravaganti signore provenienti da tutto il mondo, fotografi, blogger, giornalisti che, di corsa, si destreggiano tra una sfilata e l’altra, tra colazioni, eventi, apertitivi e cene… e di moda parleremo in questo articolo dopotutto con la bellezza sono da sempre concetti associati.
Quando la chirurgia e medicina estetica va “troppo” di moda e per esempio il ritocchino della pausa pranzo diventa un’abitudine ossessiva, si parla di dipendenza alla chirurgia estetica. Questo fenomeno, che per altro può diventare una vera e propria patologia da curare con il supporto di uno specialista di settore, si sta facendo spazio più di quanto si pensi.
Soprattutto nel mondo dei famosi, sempre sotto i riflettori mediatici e quindi visibile agli occhi di tutti, c’è, spesso, un abuso e un utilizzo improprio della medicina e chirurgia estetica. Il dottor Urbano Urbani, specialista in Chirurgia Maxillo-Facciale e Surgical Fellowship in Chirurgia Plastica, collaboratore chirurgo e medico estetico presso I.E.I. Istituto Estetico Italiano, ci spiega secondo il suo punto di vista, in quale modo i chirurghi estetici potrebbero aiutare i pazienti a non diventare chirurgia estetica addicted e perché molti personaggi conosciuti abusano di interventi di medicina e chirurgia estetica.
“I personaggi dello spettacolo si sottopongono molto frequentemente a interventi di chirurgia estetica perché la loro immagine è fondamentale per la loro attività. Alcuni poi esagerano, credendo erroneamente che la chirurgia estetica sia una bacchetta magica che possa riportare indietro il tempo. La chirurgia estetica serve per migliorare il proprio aspetto e per migliorarsi, ma non ferma le lancette dell’orologio. Questi casi particolari sono sicuramente un monito di cosa non si deve mai fare e chiedere al chirurgo plastico. Sono il motivo per cui fino a pochi anni fa si pensava comunemente che andare dal chirurgo significasse “rifarsi” o stravolgersi l’aspetto. La società moderna oramai richiede quasi sempre un bell’aspetto e una buon presenza in quasi tutti gli ambienti, tuttavia è molto importante ricordare che chi vuole sottoporsi ad un intervento di chirurgia estetica lo deve fare per prima cosa per se stesso e non per esigenze altrui. Stare bene con se stessi è il primo passo per stare bene con gli altri. Detto questo, un bravo medico sa quali sono i limiti che non devono essere superati! – esclama il dottor Urbani – Personalmente rimango basito e mi stupisco quando mi raccontano alcune fatti e rimango sempre col dubbio che si trattino di falsità. Tuttavia vedendo alcuni risultati mi rendo conto che qualcosa di sbagliato c’è. Per quanto mi riguarda ricordo a tutti i pazienti che ogni manovra invasiva su di loro è un atto medico e che deve sempre essere fatto da personale qualificato e con coscienza di quello che si sta facendo. Ogni trattamento medico ha delle indicazioni precise e devono essere rispettate. Il medico deve essere il primo esempio di correttezza, professionalità e onestà nei confronti dei pazienti. Molti casi che ho affrontato nella mia carriera e non solo, mi hanno dimostrato che molte persone esagerano con i trattamenti e con gli interventi di medicina e chirurgia estetica. Quello che faccio e cosa ho fatto in questi momenti è desistere e cercare di far capire al paziente che sta sbagliando. So di colleghi che a volte richiedono una consulenza psichiatrica e temo che se il fenomeno della chirurgia estetica addicted dovesse aumentare potrebbe diventare routine un colloquio prima di procedere a qualsiasi tipo di procedura” – conclude il dottor Urbani.