Si può ridere della perfezione fisica inseguita a qualsiasi costo? La risposta è affermativa e un irriverente progetto fotografico ci insegna come si fa. Lines Series è un percorso che mostra alcune modelle in lingerie che – come è chiaro dal nome del progetto – hanno sul corpo delle linee.
Non si tratta di segni qualsiasi, ma di quelli che vengono tracciati dal chirurgo estetico per evidenziare le zone del corpo potenzialmente migliorabili con un intervento. Le donne ritratte nelle foto di Terrance Small sono anche truccate pesantemente e impegnate a leggere magazine con modelle magrissime che campeggiano sulla copertina. Sotto accusa c’è un’idea di bellezza fisica esasperata da media a volte decisamente troppo lontani dalla realtà (il recente caso della photoshoppatissima copertina dell’ultimo album di Mariah Carey sta facendo scuola al proposito).
Terrance Small, raccontando la genesi del progetto, ha parlato del disagio che si prova quando ci si spoglia in uno studio medico per far valutare le proprie imperfezioni fisiche. Ovviamente ci piace l’idea di approfondire queste affermazione e di dire che no, non si deve provare disagio a spogliarsi nello studio di un chirurgo estetico se alla base si hanno degli obiettivi realistici e lontani da molte delle azioni dissennate di cui purtroppo ancora si sente parlare. La chirurgia estetica è un mezzo che, come qualsiasi altro strumento di natura tecnica, ha dietro delle menti che prendono specifiche decisioni.
Sono le persone – influenzate o meno dai media – che portano problemi e richieste nello studio del chirurgo estetico e sta alla sua professionalità e alla sua etica valutare la loro effettiva applicabilità. Ridere della perfezione fisica si può, questo progetto ce lo fa capire perfettamente, ma è anche possibile farlo considerando la chirurgia estetica un mezzo per stare meglio, rimanendo ovviamente sempre con i piedi per terra e gli occhi aperti sulla realtà.