Il seno grande è da sempre indice di femminilità, ma se hai dolori alla schiena, tendi ad avere una postura chinata in avanti, le spalline del reggiseno ti creano vere e proprie lesioni, forse è arrivato il momento di pensare a una mastoplastica riduttiva.
La mastoplastica riduttiva è un intervento il cui obiettivo è ridurre il volume del seno. In questi casi si parla anche di gigantomastia (un seno è considerato tale se il suo peso supera i 4,5 kg, ma vi sono casi in cui il peso può essere anche molto superiore). Questo è però solo un parametro infatti in medicina viene valutato il rapporto tra il peso della persona e il volume del seno. Solitamente una crescita anomala del seno è dovuta a squilibri ormonali, in particolare un elevato livello di progesterone ed estrogeni considerato però del tutto normale in gravidanza. Non sempre è necessario intervenire, le pazienti che possono essere considerate candidate ideali per questo intervento sono quelle che hanno un volume del seno notevole al punto da provare un vero disagio psicologico, in quanto si sentono continuamente osservate e quindi tendono a nascondersi o comunque a mimetizzare il seno. Inoltre è consigliata quando, per il peso che assume, porta problemi alla salute con dolori alla schiena, alla cervicale e vere e proprie ulcerazioni nella zona del sottoseno e sulle spalle. In tutti questi casi ridurre il volume può essere fortemente consigliato.
La mastoplastica riduttiva in tutti i casi di seno eccessivamente sviluppato, può essere la soluzione ottimale. Con questo intervento viene eliminata una parte del tessuto adiposo e quindi del grasso, materiale che compone la maggior parte del seno, e parte del tessuto ghiandolare. Ovviamente sarà necessario asportare anche una porzione di pelle. La mastoplastica riduttiva può essere eseguita anche su una sola mammella, o con asportazione di quantità di tessuto diversa tra le due mammelle, questo avviene in caso di asimmetria. L’intervento prevede un’incisione nell’area circostante il capezzolo, questo in molti casi viene riposizionato più in alto per dare una forma armonica al seno. Da qui si scende verso il basso e nel solco sotto-mammario. Questa incisione viene definita ad ancora ed è realizzata in modo da poter essere nascosta nelle naturali pieghe del corpo. Si procede all’asportazione dei tessuti che sarà eseguita cercando di preservare il più possibile le ghiandole e quindi alla sutura. L’uso di prodotti che favoriscono la cicatrizzazione aiuterà ad avere segni quasi del tutto invisibili.
L’intervento solitamente dura circa 3 ore e viene eseguito in anestesia locale con lieve sedazione, solo in alcuni casi può essere preferibile eseguire l’anestesia generale. Dopo l’operazione per circa 4 settimane è necessario indossare un reggiseno contenitivo, questo aiuta a dare una forma armonica al nuovo seno. Per circa 7-10 giorni sarà necessario stare a riposo, evitare bruschi movimenti con la parte alta del corpo e non sollevare pesi. Molte donne quando decidono di sottoporsi a una mastoplastica riduttiva manifestano il dubbio di non poter successivamente allattare. Il consiglio è di sottoporsi all’intervento dopo le gravidanze, ma questo solo perché così è possibile anche recuperare i “difetti” estetici del seno tipici della gravidanza e dell’allattamento, come il seno cadente o lo svuotamento del seno. Deve però essere sottolineato che la potenzialità di allattamento resta nonostante sia asportata parte del tessuto ghiandolare.
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