Ci vediamo a settembre e chissà se mi riconoscerai! Dagli Stati Uniti arriva la notizia: un’alta percentuale di studenti torneranno tra i banchi di scuola con seno aumentato, naso alla francese, ringiovanimento facciale e soprattutto botulino. Sembra una bufala ma è realtà. In America ben circa 64.000 ragazzi ricorrono alla chirurgia e medicina estetica ed è l’estate il periodo in cui vengono concentrati la maggior parte degli interventi, prima di tutto perchè c’è tempo necessario per recuperare e soprattutto perché nessuno può notare ematomi, cicatrici e gonfiori che spesso conseguono l’ intervento. Una volta si diceva: “quando sarò grande voglio rifarmi….”. Questo concetto sembra preistoria, la corsa alla chirurgia estetica ormai non ha età. I pazienti dei chirurghi estetici sono sempre più giovani e due su tre hanno meno di 40 anni. Tante le ragazze che, di certo di lifting o di interventi invasivi per sembrare più giovani non ne hanno bisogno, si rivolgono ai chirurghi estetici per migliorare il loro aspetto fisico. Come riportano gli esperti, le donne americane in particolare sono molto competitive, soprattutto negli ambienti di lavoro. Nella pausa pranzo scatta la punturina di botox, filler e biorivitalizzanti. Ormai sono tanti e vari i prodotti iniettivi a base di acido ialuronico, capaci di stimolare i tessuti, idratarli e contemporaneamente veicolare altre sostanze quali aminoacidi, antiossidanti, sali minerali, vitamine. Al di sotto dei 35 anni le donne chiedono naturalezza e maggior lucentezza. Si sa, il rapporto tra chirurgo estetico e paziente è cambiato e il medico realizza un vero e proprio protocollo di bellezza a seconda delle esigenze di chi si trova di fronte. Ma c’è da stare molto attenti perché il rischio che “l’apparire” degeneri in una vera e propria ossessione è facile, soprattutto tra i più giovani.