Se ne parla già da qualche mese, ma negli ultimi giorni è arrivata l’ufficialità: lo show di Victoria’s Secret, vero e proprio evento mediatico capace di catalizzare l’attenzione di tutto il mondo, non si terrà più. Dopo oltre 20 anni, gli angeli non sfileranno più.
Tra i nomi delle modelle che hanno calcato la celebre passerella nel corso degli oltre 20 anni di storia dell’evento è possibile citare quello di Alessandra Ambrosio, ma anche quello di Irina Shayk, che ha sfilato sfoggiando un dolcissimo baby bump.
La chiusura del Victoria’s Secret Fashion Show fa sicuramente riflettere e il motivo è soprattutto uno: fino a poco tempo fa, gli angeli del brand erano considerate il non plus ultra della bellezza femminile.
Chiariamo: dire che donne come Irina Shayk, Heidi Klum, Gisele Bündchen, Alessandra Ambrosio e Adriana Lima (giusto per citare alcune tra le super top che hanno calcato la celebre passerella) siano brutte fa sorridere. Doveroso è però ammettere che, da qualche anno a questa parte, il concetto di bellezza è molto più inclusivo.
Da diverso tempo, modelle curvy come Ashley Graham conquistano le copertine e i social. Come non citare poi i brand di abbigliamento sportivo che hanno iniziato a commercializzare capi per taglie forti, come a dire che il benessere non è solo appannaggio di chi indossa una 40 o una 42?
A far discutere nei mesi scorsi sono state anche le parole dell’ex presidente Ed Razek che, intervistato da Vogue America, si è espresso con parole contrarie alla possibilità di includere anche modelle trans nello show.
C’è quindi chi afferma che non sia stata sua la decisione di scritturare Valentina Sampaio, la prima modella transgender scelta dal brand, per la linea Pink.
La 23enne brasiliana, sul cui percorso di transizione sessuale non si sa nulla, è stata la prima grande rivoluzione di un brand che, con la cancellazione dello show, si prepara forse a scrivere una nuova pagina di storia del concetto di bellezza.
Lo ha fatto negli anni passati e, ora come ora, sembra pronto ad allinearsi a una tendenza che ha messo da parte i corpi stereotipati, per porre l’accento sull’importanza di valorizzare la propria unicità anche tramite la chirurgia e la medicina estetica intelligenti.
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