Il sole lascia segni sulla pelle, così come la vita all’aria aperta e il vento, ma anche gli sbalzi di temperatura, l’abitudine di non bere mai quanto serve, la disidratazione. Danneggiata, secca, svuotata nei volumi, con le piccole rughe messe ancor più in risalto dalla perdita di tono e dalla disidratazione, e grossi solchi messi in evidenza dall’abbronzatura, possono essere curati agendo in superficie con creme specifiche, meglio se cosmeceutiche, e nei piani più profondi del derma per ristrutturare, reidratare, recuperare lucentezza e ringiovanire, contemporaneamente.
E siccome la pelle non è fatta di sola acqua, con la bioristrutturazione all’acido ialuronico vengono aggiunti i polinucleotidi, sostanze che costituiscono le fibre del collagene e dell’elastina, naturalmente presenti nella nostra pelle. Nei casi di marcato invecchiamento cutaneo, la bioristrutturazione stimola la produzione dei fattori di crescita e ricambio della pelle, oltre a idratare il derma fin dai suoi strati più profondi grazie all’acido ialuronico, e con con i polinucleotidi a stimolare il motore delle cellule della pelle, il DNA, a ripristinare le basi che servono alla pelle per ripristinare i volumi.