Botox e filler: ecco due trattamenti di medicina estetica che definire famosi è dire poco! Per amor di precisione, è il caso di ricordare che il primo non è una procedura qualsiasi: si tratta, infatti, del protocollo di medicina estetica intelligente più effettuato al mondo. Capita spesso di nominarli; non sempre, però, lo si fa con l’effettiva consapevolezza delle differenze fra una procedura e l’altra, nonché dei punti in comune.
Entrambi trattamenti iniettivi, il botox e il filler hanno due obiettivi diversi. Nel primo caso, il fine del protocollo di medicina estetica, che prevede l’inoculazione di tossina botulinica di tipo A, è innanzitutto l’attenuazione delle rughe a livello del terzo superiore del viso. Con numeri che, come già accennato, sono altissimi in tutto il mondo, il botox è utilizzato contro i solchi glabellari, ossia le rughe tra le sopracciglia, ma anche per ridurre le zampe di gallina intorno agli occhi.
Il meccanismo del farmaco si basa sul blocco del rilascio di acetilcolina, un neurotrasmettitore che invia gli impulsi nervosi ai muscoli, regolando i loro processi di contrazione.
Nel caso del filler, invece, l’obiettivo è quello di ripristinare i volumi del viso che si sono persi nel corso del tempo sia per via del naturale incidere dell’età, sia per fattori come il freddo (in quest’ultimo caso si inquadra soprattutto la situazione delle labbra, che nei mesi invernali possono apparire particolarmente avvizzite).
Effettuati ricorrendo a un prodotto di origine naturale come l’acido ialuronico, presente nei tessuti connettivi umani, i filler, dall’inglese to fill, verbo che si traduce in italiano con “riempire”, sono caratterizzati anche dalla presenza di anestetici locali come la lidocaina.
Per quanto riguarda, invece, i punti in comune tra botox e filler, ricordiamo che, in entrambi i casi, si parla di trattamenti che prevedono il ricorso a prodotti biocompatibili e riassorbibili. Gli effetti delle procedure hanno una durata variabile sulla base di fattori come il sesso, la quantità di prodotto iniettata e la zona trattata, così come il numero di trattamenti a cui una persona si è sottoposta.
Quando si ha a che fare con i filler di nuova generazione, che hanno il vantaggio di essere specifici per le diverse parti del volto, è possibile apprezzare un effetto sempre più duraturo a partire dal secondo trattamento in poi.