Laura Antonelli, l’indimenticabile protagonista di Malizia, è stata trovata morta ieri mattina nella sua casa di Ladispoli. Non si può parlare di sensualità italiana senza citare le sue curve morbide e senza chiamare alla mente scene entrate nella storia del cinema, come per esempio i fotogrammi del celebre film di Samperi che nei primi anni ’70 l’hanno resa un punto di riferimento dell’immaginario erotico.
Nella vita dell’Antonelli (classe 1941) si sono susseguiti successi cinematografici – uno su tutti la conquista del David di Donatello per la sua interpretazione nel film Passione d’amore di Ettore Scola – ma anche periodi di difficoltà come la tormentata storia d’amore con Jean Paul Belmondo, fino ad arrivare ai guai giudiziari dei primi anni ’90, quando è stata arrestata per traffico di stupefacenti e successivamente assolta dalla Corte d’appello di Roma.
L’attrice istriana ha avuto anche un’esperienza negativa con la medicina estetica risalente alla fine degli anni ’80 e legata alla lavorazione di Malizia 2000, il sequel della famosa pellicola di Samperi. Per nascondere alcuni inestetismi tipici dell’età le sono state infatti praticate delle iniezioni di collagene, alle quali è seguita una grave reazione allergica, nota a livello clinico con il nome di edema di Quincke.
Il suo decesso – le cui cause verranno accertate con esattezza dopo l’autopsia (si parla comunque di un probabile infarto) – ha suscitato il cordoglio di tanti esponenti del cinema e della cultura, in particolare di Lino Banfi e Claudia Koll, tra i pochissimi amici veri che le erano rimasti vicino negli ultimi anni trascorsi in condizioni economiche disagiate. L’attrice, che avrebbe compiuto 74 anni a novembre, verrà sepolta nel cimitero comunale di Ladispoli.
