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Filler

Col termine filler si intende una sostanza iniettabile nel derma o nei tessuti sottocutanei, che ha lo scopo di correggere rughe o cicatrici, riempire e dare maggiore volume a labbra e zigomi, e più in generale di correggere le imperfezioni e gli inestetismi del viso.

Deriva dal termine inglese “to fill” che significa “riempire, grazie ai trattamenti con i filler, infatti, si ottiene un effetto di riempimento.

I filler, utilizzati molto di frequente in medicina estetica, possono avere varie classificazioni:

Filler riassorbibili o biologici

Filler semi-permanenti o parzialmente sintetici

Filler permanenti o sintetici, detti anche filler non riassorbibili.

I filler riassorbibili presentano innanzitutto il vantaggio di essere molto tollerabili dall’organismo del paziente, di contro il loro effetto risulta temporaneo e ha la durata di circa 3/9 mesi.

Vengono così chiamati perché la cute nel tempo li riassorbe completamente, metabolizzandoli; la loro durata dipende anche da alcuni fattori totalmente individuali e legati allo stile di vita del paziente (ad esempio: fumo, dieta, stress).

Uno dei vantaggi ulteriori dei filler riassorbibili è che non richiedono un tempo di recupero e si possono subito riprendere le attività normali dopo il trattamento, sono molto ben tollerati (specie il filler all’acido ialuronico) e regalano un effetto estetico naturale.

Tra i principali filler riassorbibili troviamo quello all’acido ialuronico, al collagene, e il filler in gel di agarosio.

I filler semipermanenti prevedono dei rischi di reazione allergica per il paziente un po’ più alti rispetto a quelli riassorbibili, ma durano almeno 3 anni come effetto estetico. La maggior durata è dovuta al fatto che le sostanze usate in questi filler si riassorbono nell’organismo in modo molto più lento.

Sono molto utili nel ricompattare i volumi del viso (per esempio per aumentare il volume delle labbra, di zigomi o mento) e per correggere inestetismi cutanei importanti, soprattutto dovuti all’invecchiamento.

Altro lato negativo è rappresentato dalla difficoltà nel correggere errori eventuali dovuti al trattamento.

Alcuni filler semipermanenti sono: 1) idrossiepatite di calcio (es. Radiesse), che svolge una potente azione ringiovanente 2) acido ialuronico in associazione con un idrogel acrilico (es. Dermalive) 3) PMMA, o polimetilmetacrilato.

Infine, i filler permanenti, detti anche sintetici o non riassorbibili, vengono così denominati perché sono composti da sostanze che l’organismo umano non riesce a riassorbire. Vengono anche chiamati “fillers di profondità”, insieme ai filler semipermanenti.

A causa della loro caratteristica questo genere di filler rimane nel derma o nel tessuto sottocutaneo in modo permanente.

Vengono utilizzati soprattutto per la correzione di depressioni e solchi nella pelle del viso decisamente più profondi ed evidenti delle rughe cosiddette “d’espressione”.

Oltre a causare più spesso reazioni allergiche, può succedere che la protesi innestata possa rompersi o spostarsi in altre zone del viso, rischiando di comprimere i nervi.

Altri effetti collaterali indesiderati sono la nascita di infezioni, ascessi e granulomi, la perdita di sensibilità e la difficoltà a muovere la parte interessata. Per questi motivi sono ormai poco utilizzati.

Il filler permanente più famoso è sicuramente quello al silicone e il gel di poliacrilimmide.

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