La tecnica più innovativa e anche la più diffusa è sicuramente quella del Pallone Intragastrico.
Non si tratta di un intervento chirurgico. Il pallone è introdotto nello stomaco con il paziente sveglio e con una manovra della durata di pochi secondi attraverso la bocca e l’esofago. Esso è gonfiato con mezzo litro di soluzione fisiologica occupando quindi una gran parte dello stomaco.
Nei primi giorni il paziente percepisce alcuni fastidi come nausea, bruciori e vomito. Nei primi quattro giorni rimane a digiuno per seguire poi una dieta solo liquida per altri sette giorni.
Dopo dieci giorni il paziente non ha più fastidi causati dal pallone intragastrico e comincia una dieta, resa molto più semplice grazie all’ingombro del pallone stesso.
Dopo quattro/sei mesi il pallone è rimosso con tecnica endoscopica.
I risultati sono generalmente soddisfacenti con perdite di peso importanti, senza troppa fatica da parte del paziente.
Dove necessario può essere utilizzato un secondo e qualche volta un terzo pallone per migliorare il risultato, ma soprattutto per stabilizzare il più a lungo possibile il peso.
Per quanto riguarda gli interventi chirurgici dell’Obesità invece, è possibile dividerli in due grandi gruppi:
Gli interventi Restrittivi Gastrici sono:
Questi interventi hanno lo scopo di ridurre la capienza dello stomaco, limitando la quantità di cibo che è possibile ingerire.
Gli interventi restrittivi gastrici di chirurgia dell’Obesità determinano una modificazione del comportamento alimentare in maniera drastica e perenne alla quale non è possibile sottoporre tutti i pazienti affetti da grande obesità.
Gli Interventi Malassorbitivi sono:
Questi interventi di chirurgia dell’Obesità, invece, riducendo la lunghezza dell’intestino, diminuiscono la superficie attraverso la quale il cibo ingerito è assorbito.
Gli interventi intestinali malassorbitivi determinano sempre un calo soddisfacente e sono slegati dalla necessità di modificare il proprio comportamento alimentare, ma necessitano di controlli accurati nel tempo.
Sono particolarmente indicati nei pazienti più grossi e in quelli nei quali non è ipotizzabile una modificazione del comportamento alimentare abituale.