Quello di mastoplastica additiva è il secondo intervento di chirurgia estetica più richiesto dopo la liposuzione. Oggi la stragrande maggioranza delle pazienti che si rivolgono al chirurgo estetico per un intervento di questo tipo ricercano un risultato naturale, e le protesi a goccia di ultima generazione, di forma anatomica, riproducono alla perfezione la forma di un seno naturale. Gli standard di sicurezza sono elevatissimi. Un aspetto molto importante è quello dello screening pre-operatorio, spiega il dott. Valerio Badiali, medico chirurgo affermato collaboratore con l’IEI – Istituto Estetico Italiano, ovvero tutti quegli elementi da ricercare prima dell’intervento per capire se la paziente presenta dei rischi nell’effettuare una mastoplastica additiva.Anche l’operazione in sé si è molto evoluta: l’intervento dura un’ora e prevede solo una piccola sedazione; la paziente non viene intubata, respira spontaneamente e si risveglia rapidamente, lasciando spesso la clinica già in giornata. Dagli anni Sessanta – quando sono state introdotte le protesi in gel di silicone – a oggi, la qualità degli impianti mammari è cambiata radicalmente. Le protesi di oggi, infatti, sono auto-fissanti.
Grazie all’involucro esterno in poliuretano, le protesi aderiscono perfettamente ai tessuti circostanti, e questo fa sì che l’impianto nel tempo mantenga la sua forma. Un impianto di questo tipo può essere anche sottodimensionato, inserito cioè per riempire dei volumi che si sono un po’ svuotati; in questo caso la protesi a goccia ruoterebbe facilmente, mentre il poliuretano non ruota e consente di ottenere un risultato molto naturale. Di fatto, questa tipologia di impianto potrebbe durare a vita, e dunque la paziente si sottoporrebbe a un unico intervento di mastoplastica additiva.
Profili del Dott.Valerio Badiali: