Entrare in clinica per rimuovere un piccolo tumore al capezzolo e ritrovarsi, in lacrime, senza entrambi i seni a causa di una mastectomia praticata per errore.
Questo è ciò che è accaduto a una donna di 67 anni che, nel luglio del 2014, ha varcato le porte di una delle più rinomate casse di cura del Canton Ticino convinta di sottoporsi a un piccolo intervento senza alcun impatto sul suo equilibrio personale.
Le cose sono però andate in maniera diversa per colpa di uno scambio di pazienti ovviamente non rivelato dal chirurgo che, subito dopo la fine dell’operazione, ha rassicurato la paziente affermando di aver fatto “come con Angelina Jolie” per consentirle di evitare la radioterapia. Il provvedimento di sospensione, arrivato dopo la denuncia della donna per lesioni colpose e falso in certificato medico, lo ha allontanato dalle sale operatorie impedendogli di esercitare.
Questa brutta vicenda è finita sulle pagine di un settimanale locale, Il Caffè. La pubblicazione della notizia è costata molto a due giornalisti della testata e al suo direttore, denunciati con l’accusa di aver orchestrato una vera e propria campagna denigratoria nei confronti della clinica, con l’obiettivo di favorire la concorrenza.
Come già detto si tratta di una vicenda molto negativa che, per fortuna, non rappresenta certo la norma. Per un medico che opera in maniera gravemente superficiale ce ne sono infatti altrettanti che, ogni giorno, si impegnano per dare il massimo ai pazienti, aiutandoli a sentirsi meglio con il proprio corpo e più sereni in generale grazie alla chirurgia estetica.