L’8 marzo è una giornata sulla quale si scrive e si dice tantissimo tutti gli anni. Ognuno, giustamente, non si tira indietro quando deve dare la sua opinione sul tema. Importante però è anche fermarsi a riflettere ed è bene farlo in particolare quest’anno, con la festa della donna che, in circa 30 Paesi del mondo, è stata ‘salutata’ con scioperi e manifestazioni di piazza organizzate dal movimento Women’s March, in prima fila nelle proteste anti Trump dei mesi scorsi.
Comunque la si pensi in merito è impossibile non considerare i numerosi traguardi ancora da raggiungere, che riguardano aspetti come l’uguaglianza dei salari e la possibilità di conciliare lavoro e maternità senza fare i salti mortali. In Italia le donne occupate stanno aumentando sensibilmente, ma rimangono purtroppo tante quelle che, dopo aver fatto un figlio, ‘scelgono’ di abbandonare il lavoro.
I passi da fare sono tanti e il modo migliore per iniziare è impegnarsi personalmente, imparando a rispettarsi e a rendersi conto per esempio che un compagno che aiuta in casa e con i figli non è un santo di cui vantarsi con le amiche, ma semplicemente un bravo papà e un partner che condivide ogni aspetto della vita di coppia.
Valorizzarsi ogni giorno e rispettarsi senza mai dimenticare l’importanza della determinazione e delle competenze significa già essere a un ottimo punto e andare ben oltre agli slogan femministi dei decenni scorsi. Significa essere persone davvero consce della propria unicità. Per questo è necessario imparare a dire qualche ‘no’ in più sul lavoro e nella vita personale, per arrivare a guardarsi allo specchio davvero soddisfatte di se stesse.