Questo periodo dell’anno ci offre tantissimo dal punto di vista delle delizie da portare in tavola (come ricordiamo spesso, l’attenzione allo stile di vita, alimentazione compresa, deve essere la base per la cura della bellezza). Nell’elenco è compreso il melograno, un superfood a dir poco speciale che, a ragion veduta, è considerato un alleato prezioso di chi vuole accompagnare con gentilezza il tempo che passa. Come mai? Innanzitutto per via della ricchezza in antiossidanti.
Possiamo trovare i polifenoli – molecole organiche naturali che non dovrebbero mai mancare nella dieta soprattutto in virtù della loro scarsa biodisponibilità – ma anche la vitamina C. In entrambi i casi, si tratta di nutrienti che aiutano tantissimo a tenere sotto controllo l’azione dei radicali liberi, diminuendo lo stress ossidativo causato dal naturale progredire dell’età ma anche dall’esposizione prolungata a sostanze inquinanti.
I composti antiossidanti presenti nel melograno non finiscono certo qui! Da non dimenticare, infatti, è anche la presenza di tannini. Tra questi spicca l’acido ellagico, composto nutraceutico che, dati scientifici alla mano, avrebbe anche un ruolo positivo nella riduzione della resistenza insulinica (il che è un aspetto molto positivo per quanto riguarda la prevenzione del diabete e il controllo del peso).
Come non citare poi la presenza di carotenoidi e vitamina A, alleati preziosi della pelle quando si tratta di proteggerla dai danni causati dall’esposizione ai raggi UV? Non c’è che dire: il melograno è davvero portentoso per la bellezza! Non è un caso che l’olio estratto a freddo dai semi del frutto – perfetti, per esempio, da mettere nello yogurt greco per una colazione all’insegna delle proteine e degli antiossidanti – sia impiegato spesso in cosmetica per via della sua indiscussa efficacia idratante.
Un altro aspetto indubbiamente positivo del melograno è il suo essere super versatile in cucina. Come già accennato, lo si può consumare a colazione nello yogurt greco. Questo frutto antichissimo – le prime testimonianze della sua coltivazione risalgono a oltre 4000 anni fa nel territorio dell’attuale Iran, un tempo Persia – può essere reso protagonista della tavola anche in altri modi. Lo si può utilizzare per guarnire i pancake a colazione o, giusto per citare un’altra alternativa interessante, lo si può chiamare in causa come condimento del couscous.
Quello che conta è trovare il modo di inserirlo nella routine alimentare (fatta eccezione per i casi di controindicazioni e allergie). Ricordiamo infatti che i suoi semi hanno un’attività antiossidante superiore a quella del tè verde!