Valerio Badiali, coordinatore scientifico e fondatore dell’IEI, l’Istituto Estetico Italiano, ha dato vita al progetto con un’intento ben preciso: creare una struttura che rendesse la chirurgia estetica accessibile a un pubblico più ampio rispetto a quanto accadeva per esempio fino a una decina di anni fa. Il termine “accessibile”, tuttavia, in questo caso non viene utilizzato esclusivamente in ambito economico, ovvero non vuol dire che l’Istituto Estetico Italiano rappresenti una sorta di low cost nell’ambito della chirurgia estetica e della medicina estetica.
Quando si parla di questo tipo di interventi, infatti, abbattere più di tanto i costi non è possibile, soprattutto se si vuole operare in determinate strutture e mantenere gli standard qualitativi elevati che caratterizzano l’Istituto Estetico Italiano sin dalla sua nascita. In questo caso, invece, il termine “accessibile” viene utilizzato soprattutto in riferimento alle informazioni che circolano a proposito della chirurgia estetica e della medicina estetica.
Grazie all’operato preciso e attento dello staff dell’Istituto Estetico Italiano (IEI), è possibile reperire più facilmente informazioni chiare e trasparenti sulla chirurgia estetica, sfatando così molti falsi miti che la riguardano e che spesso circolano soprattutto nel nostro Paese.
Non solo: grazie a una pianificazione attenta delle operazioni e al gran numero di interventi effettuati dall’Istituto nel corso di anno, talora è possibile ridurre sensibilmente i costi degli interventi di chirurgia estetica più onerosi, quelli che altrimenti non tutti potrebbero permettersi.