L’allattamento, dopo un intervento di mastopessi, potrà avvenire nella quasi totalità dei casi.
Generalmente infatti tutte le più moderne tecniche di mastopessi, con o senza l’utilizzo di protesi, rispettano la naturale funzionalità della mammella consentendo pertanto alla paziente di allattare normalmente, in seguito ad una gravidanza. Anche perché, le normali tecniche impiegate per l’intervento di mastopessi, non prevedono l’interruzione dei dotti galattofori.
Detto questo, esistono dei casi specifici, dove l’allattamento non potrà più avvenire: la paziente verrà allertata nella visita pre-operatoria.
Infatti purtroppo, oltre alle complicanze generiche, come le infezioni e gli ematomi, la mastopessi presenta dei normali rischi legati alla specificità della procedura.
Eccone alcuni:
Questi rischi e complicanze, legati alla mastopessi, sono minimi e sono eliminati dalle capacità del chirurgo, ma è comunque doveroso esporre alla paziente tali possibilità.
Per quanto riguarda la sensibilità dei capezzoli o della cute mammaria, possiamo dire che queste alterazioni possono essere in eccesso o in difetto e normalmente hanno una durata limitata nel tempo (fino ad un anno).
Ritornando al problema dell’allattamento, anche in un discorso pre-operazione, bisogna aspettare almeno 9 mesi dalla fine, prima di effettuare un intervento di mastopessi: questo per evitare interferenze negative con la ghiandola mammaria.
È opportuno inoltre che il seno si assesti e stabilizzi dopo l’allattamento.
Infine sottolineiamo come la gravidanza e l’allattamento al seno, compromettono ovviamente il risultato estetico ottenuto con l’intervento. Anche sensibili e veloci variazioni di peso corporeo, possono avere lo stesso effetto negativo.