Esistono diversi tipi di anestesia indicati per un intervento di mastoplastica additiva. L‘anestesia è a tutti gli effetti la prima fase dell’intervento e sarà il medico anestesista a prendersi cura di voi. Conoscendo la vostra anamnesi, vi preparerà nella maniera più consona (e precedentemente concordata) ad affrontare il vostro intervento di mastoplastica additiva.
Ecco i tre tipi di anestesia indicati:
- anestesia locale: l’anestetico è infiltrato direttamente nella zona interessata. Lo staff medico dell’Istituto Estetico Italiano la utilizza generalmente per la mastoplastica additiva, associandola ad una leggera sedazione. L’anestesia locale infatti è impiegata soprattutto per operazioni che riguardano una porzione relativamente minima del corpo. Non porta a nessuna interferenza con il sistema cardio respiratorio, garantendo l’immediata ripresa post operatoria;
- anestesia loco – regionale: si anestetizza una parte specifica del corpo, attraverso l’infiltrazione dell’anestetico nel nervo responsabile della stessa. Non vi è quindi un’infiltrazione su tutta la superficie interessata all’intervento di mastoplastica additiva. Anche l’anestesia loco-regionale consente una rapida ripresa e meno effetti collaterali rispetto all’anestesia generale. E’ indicata in interventi che coinvolgono superfici ampie, per i soggetti cardiopatici o con malattie respiratorie;
- anestesia generale o totale: si tratta di uno stato farmacologicamente indotto, temporaneo e reversibile, dove l’obiettivo è la temporanea perdita totale della coscienza. Quando questo avviene vi è una totale soppressione di ogni tipo di sensibilità: è richiesta l’intubazione della paziente. Comporta una ripresa post operatoria più lenta e delicata.
Come già detto prima, lo staff medico dell’Istituto Estetico Italiano, preferisce utilizzare l’anestesia locale, associata a una leggera sedazione.
Questo permette di ridurre al minimo l’utilizzo di farmaci e consente un recupero immediato dopo l’intervento.
Tuttavia, per casi con indicazioni particolari o per quelle pazienti che lo preferissero, è sempre possibile effettuare l’intervento in anestesia generale. Anche in questo caso, trattandosi comunque di un’anestesia generale molto breve e piuttosto leggera, è ugualmente possibile dimettere la paziente già 6 ore dopo l’intervento chirurgico.